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Fond12 - Monasteri diversi (9 AA III)
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Charter: 9 AA III 1
Date: 1125 luglio
AbstractGuglielmo, vescovo di Troia, chiede a Martino, abate di S. Angelo di Orsara, un censo annuo di due romanati per la consacrazione della chiesa di Monte Calvello, dedicata alla madre di Dio. (Horst Enzensberger)

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Charter: 9 AA III 2
Date: 1143 luglio
AbstractPetracco chiamato Orsenzaro, figlio di Rodi, della città di Bari, dichiara: che nei passati anni Niceforo figlio di Petracco di Antranica della stessa città, tolse a prestito da lui 24 soldi d'oro schifati, dando a pegno una sua casa posta nella detta città presso la chiesa del beato Marco, presso la casa della moglie di Basilio figlio di Leone di Agabito, e presso la curtem comunem. E poichè l'ebbe “ad sedituram”, e la tenne sin'ora, l'offre a la stessa condizione al monastero puellorum San Salvatoris de Monticlo, e alla presenza di Leone de Raiza, e don Costa, giudici reali della corte barese, e di altri nobili sottoscritti, la consegna nelle mani di Jacopo monaco e abate del detto monastero, che la riceve insieme a Kirye Melia de Sclavo suo avvocato.

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Charter: 9 AA III 3
Date: 1143 novembre
AbstractGiovanni figlio [...] della città di Bari, dichiara che, siccome per ordine del re Ruggiero [...] dei beni stabili che furono illorum Barensium qui Panormitani effecti sunt et ibi semper habitare debent, egli non poteva averne alcun prezzo, così rogavit Leone giudice reale dei Baresi d'aver licenza di vendere altri suoi stabili, cioè oliveti e giardino, ed ottenutala, insieme a Leone Manco suo avvocato, vende e consegna a don Giacomo Reverdiso suo padre spirituale abate del monastero puellarum San Salvatoris nel territorio de Monticco una chiusura di olive in loco petrine ed un giardino in loco casa, e un pozzo nel cantone della corte del monastero di San Benedetto pel prezzo di 1000 ducati boni regia scilicet moneta.

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Charter: 9 AA III 4
Date: 1152 agosto 17
AbstractGiovanni Bulcano figlio del quondam Giovanni Bulcano e Drosa onesta femina figlia di Marino Brancaccio coniugi, donano a Marino venerabile abate del monastero di San Gregorio detto de Regionario posto a Napoli presso la pubblica piazza chiamata Cimbeum nella regione furcillense, con la porzione di tutte le chiese soggette, nonchè delle case, celle, botteghe, fondi, terre, ed orti, e dei codici ed ornamenti, e di tutte le cose e sostanze di dritto del detto monastero.

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Charter: 9 AA III 5
Date: 1162 maggio 2
AbstractGiovanni chiamato Scannamamma figlio di don Felice della città di Bari, dichiara che avendo lite con don Mauro venerabile monaco e priore del sacro cenobio monachorum et puellarum San Salvatoris de Nusco, con don Simeone monaco dello stesso monastero, e con altri, a cagion del comodato di un certo numero di pecore e di capre, i litiganti stettero “ad legem” innanzi a buoni uomini comuni amici, e non potendo Giovanni dimostrare la sua asserzione, fu giudicato che i detti monaci, giurassero non aver egli avuto in comodato nè pecore nè capre.

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Charter: 9 AA III 6
Date: 1171 febbraio 12
AbstractCostucio figlio [...] di Bari dichiara che Nicolò suo fratello figlio di Valzamizio Barese donò alle tre sorelle Sifola, Giovannicia e[...], figlie di suo padre, alcune terre ed oliveti nelle pertinenze di Basiliniana ed una grotta, la metà di una corte, un palmento con pila e mangano nel luogo detto Palliza et una casalina dentro Bari, dietro la chiesa di Santa Maria dell'Arcivescovado, riserbandosi l'usufrutto come era scritto nello atto di donazione. Aggiunge Costucio che con queste robe e con altre sue cercò molte volte di maritarle ma non potè, “nemo enim unam illam sibi in coniugium volebat”: “teste Domine”, e invano se ne consigliò coi parenti gli amici e i vicini. Finalmente, per ispirazione divina, con le sorelle e gli amici ricorse alla pietà di Marina monaca e badessa di San Salvatore di Nusco e prostrandosi ai suoi piedi domandò che per amore di Dio vivo e vero volesse ricevere nel suo cenobio le dette fanciulle insieme alle dette robe e la badessa, commossa dalle loro lagrime, vi consentì. Allora Amorucio Barensis, “regalis judex”, le interrogò per sapere se subivano violenza o persuasione dal loro fratello e mundualdo, ed esse ad una voce risposero di no. Quindi alla presenza del giudice e di testimoni Costucio assegna le robe pertinenti alle sue sorelle alla detta Marina, e per le terre che aveva a San Pietro de [...] e presso la chiesa di San Giorgio, “et casilio de Baro” dice che ne avrebbe fatta consegna si per “Dei et domini regis misesicordiam civitas dirruta Bari fuerit reddita”.

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Charter: 9 AA III 7
Date: 1171 settembre
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Charter: 9 AA III 8
Date: 1173 maggio 6
AbstractRiunita la Curia nel monastero di San Sebastiano De Gulcito per definire un litigio tra: Giovanni venerabile eletto di Sant'Angelo dei Lombardi e donna Marina venerabile badessa del detto monastero. Presenti i vescovi Riccardo di Bisaccia e Giovanni di Montemarano e lo strenuissimo conte Filippo ed altri baroni, cioè Ruggiero figlio di Trogisio della Grotta, Enrico di Monticchio, Ruggiero Francica di Oppido e i canonici di Conza, Roberto cantore, maestro Benedetto, Ursone arcidiacono di Frigento e Giovanni arciprete di Nusco, si viene alla seguente convenzione: che essa Marina per parte del monastero ogni anno di Pasqua dia tre oncie d'oro di tarì “ad pondus” Salerni a titolo di censo per la chiesa di San Salvatore e per tutte le altre chiese di suo patronato nella diocesi di Sant'Angelo.

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Charter: 9 AA III 10
Date: 1180 ottobre 13
AbstractMatteo figlio di Giovanni Scymbi di Amalfi vende all'abate del venerabile monastero di Cava Benincasa, tutte le sue possessioni in Tramonti nel luogo denominato Alfillino.

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Charter: 9 AA III 9
Date: 1186 ottobre
AbstractAdeliza in presenza del giudice Giovanni e di altri buoni uomini, col consenso di Roberto suo figlio, dà a Gregorio abate di San Simeone e al suo fratello Roberto in pegno una terra in Castelvecchio, nel luogo detto le pescla Petri Mele, per redimere alcuni molini, ricevendone 12 tarì di buona moneta e dichiarando che se non potrà rendere detta somma in buona moneta come le fu consegnata, cioè di 10 provesini a tarì, fra tre anni, il detto abate riterrà la terra in sua proprietà.

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Charter: 9 AA III 11
Date: 1189 gennaio
Abstract

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Charter: 9 AA III 12
Date: 1196 giugno
AbstractGualtieri abbate del monastero di San Pietro vende a Bartolommeo de Maria una terra posta nel luogo detto Puzzo.

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Charter: 9 AA III 13
Date: 1200 agosto
AbstractRoberto Bernengario, Giovanni Amato ed Ursone, fratelli, cittadini di Nusco, col consenso della loro madre Mabila e con notizia di altri congiunti vendono alla chiesa di San Salvatore de Gullito rappresentata da Ruggiero monaco, per parte della badessa Agnese e della chiesa, e da Giovanni Bello suo avvocato, una terra posta nel luogo detto Gollito, per il prezzo di mezza oncia di oro.

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Charter: 9 AA III 14
Date: 1207 aprile
AbstractIl conte di Laureto e Conversano, giustiziero di Puglia e di Terra di Lavoro, per la remissione de' peccati de' re Ruggiero, Guglielmo I e II, di Errico VI e Costanza imperatrice, non che di quelli de' proprii genitori e suoi, e della contessa sua moglie, dona al monastero donnesco di San Salvatore di Nusco la chiesa di San Eustasio di Lavello appartenente al demanio del donante insieme con tutte le sue dipendenze, ancor esse dello stesso demanio, delle quali vengono designati i confini; ne vieta l'alienazione, anzi vuole che i territorii medesimi sieno dal donatario tenuti con riseva del dritto di patronato al donante e suoi eredi. Concede anche allo stesso monastero e sue dipendenze ampia facoltà di far pascere i loro animali per tutta la sua terra di Lavello senza alcun pagamento di dritti, e di fare legna per quelle selve non altrimenti che solevano farle i cittadini di Lavello. Gli concede finalmente che nel tempo della messe nessuna gravezza sia esercitata a danno de' mietitori delle monache. Copia di tempo posteriore.

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Charter: 9 AA III 15
Date: 1216 aprile
Abstract

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Charter: 9 AA III 16
Date: 1217 maggio
AbstractGiovanni Cito e maestro David de Perretto innanzi al giudice di Nusco dichiarano che Perna, vedova di Romualdo de Castello, trovandosi in fin di vita, aggiudicò, col consenso del suo mundualdo Lorenzo Rumifredo, alla chiesa di San Salvatore de Gulleto la metà d'un castagneto da lei posseduto nel luogo detto Grammatico, del quale castagneto si dinotano i confini.

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Charter: 9 AA III 18
Date: 1221 marzo 15
AbstractRoberto Malerba, giustiziero di Calabria, avendo deciso in favore del monastero di Santo Stefano del Bosco, una controversia agitata fra il medesimo e Carnelevario di Papia intorno al posseso di due colture, l'una posta in quel di Francica nel luogo detto Mutaro, e l'altra nel luogo detto San Pantaleone, ordina a' giudici di Mileto d'immettere nel possesso di que' territorii il procuratore del detto monastero. Que' giudici, ricevute le lettere suddette a' 15 marzo, si recano personalmente, insieme con varii testimoni; ne' territorii designati, per eseguire gli ordini ricevuti.

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Charter: 9 AA III 17
Date: 1221 marzo
AbstractFederico imperatore e re di Sicilia, avendo escluso il monastero di Fiore e tutti i cenobi da esso derivati dall'editto di revoca generale decretato nella curia solenne di Capua, conferma al monastero medesimo i privilegi ottenuti da' suoi genitori Errico e Costanza, co' quali privilegi erano state donati al monastero i seguenti beni: 1) Le terre lavoratorie, selve ed acque adiacenti allo stesso monastero, dal guado del fiume Neto sotto Castel degli Schiavi per la via verso mezzogiorno, per la Pietra di Carlomagno e per il serratico fino al guado del Savuto e quindi verso il capo dello stesso fiume fino all'alveo di Ampulino e giù fino alla confluenza di quest'ultimo fiume con le acque del Neto, risalendo poi il corso del Neto e passando a' confini del monastero de' Santi tre fanciulli e del monastero dell'abbate Marco, fino alla via proveniente dalla città di Acerenza che va fino al luogo detto Frassineto, e poi per l'alveo del Neto si ricongiunge al Castello degli Schiavi. 2) Il tenimento Fluce posto nel litorale calabrese e la libertà di pascolarvi per tutti gli animali del Cenobio. 3) La libertà di pascolo per tutta la Calabria senza pagamento di erbatico o ghiandatico. 4) La libera facoltà di prendere sale da tutte le saline di Calabria e venderne e passare per mare e per terra senza pagare plateatico. 5) La rendita di cinquanta bizantini d'oro l'anno da percepirsi dalla salina di Neto, posta presso il mare di Calabria, fino alla festività di San Giovanni Battista. 6) La protezione e difesa del monastero di Fiore e de' monasteri da esso fondati in Calosuber, in quel tempo detto buono legno, ed in Tassitano, e del monastero dello abate Marco. Copia senza sottoscrizioni.

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Charter: 9 AA III 19
Date: 1228 gennaio 3
AbstractGuglielmo de Andrea da Gaudiano, recatosi in Melfi, col consenso della moglie Giovanna di Rossemanno, in presenza del giudice imperiale, al quale presenta la lettera di delegazione del giudice di Gaudiano, commuta con la chiesa e convento di San Salvatore de Guilleto, una vigna pervenutagli da parte della moglie, posta nel territorio di Melfi nel piano di Sant'Antimo, della quale vigna si dinotano i confini. Riceve in cambio quattro giovenchi scelti fra' migliori, che si trovano nello armento della detta chiesa, e due oncie di oro meno una quarta.

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Charter: 9 AA III 20
Date: 1229 settembre 5
AbstractTestamento di Guglielmo de Bisaccia signore di Monte Verde; fatto in presenza del vescovo di Monte Verde, di Riccardo de Bisaccia, cugino del testatore, di Riccardo giudice di Melfi e Monte Verde, e di alcuni probi uomini. Nomina il detto suo cugino Riccardo de Bisaccia balio delle sue tre figlie e di tutta la sua terra, ed esecutore testamentario; e l'incarica, tra l'altro, di assegnare certo territorio alle Monache di San Salvatore di Guilleto, tra le quali si annoverava una delle sue tre figlie a nome Sibilla.

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Charter: 9 AA III 22
Date: 1232 gennaio 29
Abstract

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Charter: 9 AA III 21
Date: 1232 agosto
AbstractIn esecuzione d'una Costituzione imperiale data in Melfi, la quale ordinava che si rinnovassero gl'istromenti intestati all'Imperatore Ottone, e vi si mettesse la nuova intestazione in nome di Federico, da parte del monastero di San Pietro di Amalfi si presenta all'autorità giudiziaria un istrumento del mese di decembre 1212, col quale ad istanza di Gualtieri abate di San Pietro di Eboli e di Matteo de Lamonaca cittadino salernitano si fa estrarre la copia autentica d'un altro istrumento del mese di agosto 1185 indizione terza, ventesimo anno del regno di Guglielmo. Quest'ultimo istrumento contiene una sentenza de' maestri Giustizieri in Salerno intorno ad una controversia promossa da Landolfo de Lamonaca figlio del fu Giovanni ed un suo nipote, anche a nome Landolfo, contro Accardo giudice di Eboli, per avere costui con altri suoi socii, contro i privilegi da essi de Lamonaca ottenuti, e contro le consuetudini locali, fatto indebite esazioni da' loro villani, cioè da quegli uomini che loro aveva conceduto Nicola già conte del Principato. I de Lamonaca in sostegno del loro assunto presentano il privilegio del conte Nicola, del quale è riportata una parte, e la lettera di conferma di re Guglielmo e della regina Margherita sua madre ch'è riportata per intero, datata da Palermo 18 agosto indizione decimaquarta (1180). In forza di tali documenti, i maestri Giustizieri fanno dritto alle istanze de' de Lamonica, e condannano il suddetto giudice Accardo a rifarli de' danni sofferti.

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Charter: 9 AA III 23
Date: 1232 agosto
AbstractIn conformità d'una nuova Costituzione imperiale, la quale aveva ordinato che gli atti contenenti i nomi degl'invasori del regno fino all'anno della pubblicazione della Costituzione medesima dovessero essere rinnovati, e fregiati del nome dell'Imperatore, il giudice Nusco, in presenza di Ruggiero arciprete di Nusco e del costui primicerio, ordina che sia per mano d'un notaio di Nusco rinnovato un istrumento della badessa del monastero di San Salvatore de Guilleto.

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Charter: 9 AA III 24
Date: 1233 agosto
AbstractMichele Suriun, figlio di Giovanni, nella qualità di curatore testamentario della eredità di Nicola Romitto, offre e dona al monastero di San Nicola Eremita un podere d'un moggio nel territorio di Cotrone, nel luogo detto Malo rivo.(This charter is being printed, edited by Dr. Adele Di Lorenzo)

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Charter: 9 AA III 25
Date: 1252 aprile 30
AbstractAd istanza di Niphon, archimandrita del monastero di Santa Maria di Terreto, nella diocesi di Reggio, vengono traslati e redatti in forma pubblica due privilegi greci de' Gran Conti di Sicilia, ed insieme con alcune lettere patenti e due privilegi latini di Federico II di Svevia vengono compresi in un solo istrumento da presentarsi alla regia corte nell'interesse del detto monastero. Il contenuto de' documenti è il seguente: 1) Anno 1098. Privilegio greco di Rogerio gran conte di Sicilia in favore dell'archimandrita Nicodemo e dei frati de' monasteri di Santa Maria di Terreto e San Nicola de Palamicio, emesso nel mese di maggio dell'Indizione XIII (errata) in carta papiracea, e poi trascritto in pergamena per concessione dell'altro gran conte Rogerio, figlio del primo concedente, nel mese di giugno della VIII Indizione anno 1623 (errato). Si concedono franchigie per gli animali de' due monasteri e delle loro grangie in qualsiasi terra del re, designatamente ne' territori di Mesa, di Sant'Agata di Reggio, San Niceta e Tuchio; si concede ancora il dritto di pescare in ogni terra regia senza molestia fiscale e l'esenzione da ogni censo e decima per i possedimenti nel territorio di Tuchio e per gli animali. 2) Anno 1129. Privilegio greco di Rogerio II, gran conte di Calabria e Sicilia, in favore dell'archimandrita di Santa Maria di Terreto, Nicodemo, emesso nel mese di giugno dell'Indizione XIV (errata). Conferma di franchigie relativamente alla spiaggia di San Niceta di Reggio, mezza salina e pesca ed altro, designatamente nel territorio di San Niceta e Tuchio. 3) Anno 1209, mese di febbraio dell’Indizione XII. Anno XI di Federico II in Palermo. Privilegio latino di Federico II, re di Sicilia, in favore di Giovannicio, archimandrita di Santa Maria di Terreto. Conferma dei privilegi ottenuti relativamente ai territori di Mesa, di Sant'Agata e San Niceta, mezza salina ed obbedienza di Tuchio. Si conferma ancora e concede il dritto di pascolo, compresi gli animali de' villani, in qualunque luogo, senza erbatico o ghiandatico; nonché alcuni privilegi forensi. 4) Altro privilegio latino di Federico II imperatore del mese di luglio del 1224, Indizione XII. Anno IV dell'Impero e XXVI del regno di Sicilia, in Siracusa. Conferma de' due privilegi greci esibiti da Nicodemo, archimandrita di Santa Maria di Terreto. 5). Lettere esecutoriali di Federico date in Siracusa ai 2 luglio, XII. Indizione (1224), dirette ai camerarii di Calabria, baiuli di Reggio, di Mesa, di Sant'Agata, di San Niceta e Tuchio.

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Charter: 9 AA III 27
Date: 1265 marzo 14
AbstractIl monastero di San Michele di Montescaglioso è per ordine di Manfredi, re di Sicilia, dichiarato esente dall'adoa su la metà dei proventi di Torremare, precedentemente concessagli da Emma contessa di Civita Severiana, figlia di re Ruggiero.

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Charter: 9 AA III 26
Date: 1265 maggio
AbstractMarino abbate del monastero di Montevergine loca in perpetuo a Ruggiero Nigro del casale di San Giovanni de Aquaria, ed a Muricia sua moglie, figlia di Giusto, vassalli del suddetto monastero, una casa e tre pezzi di terra, per lo avanti tenuti dal detto Giusto, e posti nel territorio del casale di San Giovanni de Aquaria, con l'obbligo di dieci opere personali, e due opere di bovi ogni anno a prò dell'obediencia di San Giovanni de Aquaria, non che di alcune contribuzioni di buona cera nella festività della Purificazione di Santa Maria, e due saluti, l'uno nella festività di Natale, l'altro in quella di Pasqua.

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Charter: 9 AA III 28
Date: 1274 febbraio 25
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Edit charter (old editor)
Charter: 9 AA III 29
Date: 1278 maggio 15
Abstract

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Charter: 9 AA III 30
Date: 1301 ottobre 20
Abstract

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