Ugo e Martino monaci di Santa Maria della Grotta, avendo chiamato in giudizio il giudice Roberto, chiedevano da lui il terratico d'una cesina, posta nel luogo detto Preta, la quale sostenevano appartenere al loro monastero per testamento del giudice Guglielmo Fuscetta, insieme col frumento dovuto per gli anni trascorsi. Essendosi opposto il giudice Roberto, ed avendo sostenuto le sue asserzioni con pruova testimoniale, si viene infine a transazione, in forza della quale i detti monaci rinunziano alla lite ed agli arretrati, ed il giudice Roberto si obbliga di pagare loro per lo avvenire il chiesto terratico tanto per la suddetta cesina posta nel luogo detto Preta, quanto sopra di un'altra posta nel luogo detto Pantanella, senza cercare di sottrarre tali cesine alla proprietà del monastero.